Tonle Sap: il lago nel cuore della Cambogia

A rendere unico il lago Tonle Sap, nel cuore della Cambogia, è il mutamento cui va incontro durante l’anno. Il nome significa “Grande fiume dalle acque fresche”, ma viene più comunemente tradotto come “Grande lago”, dato che si riferisce sia al lago vero e proprio che al suo emissario.

Nella stagione secca ha una superficie di 2.500-3.000 Km2che diventano 10.000-20.000 Km2nella stagione delle piogge. Passa da 2 metri di profondità a 10 metri.

Le foreste intorno al lago vengono allagate e le acque dell’emissario vengono riconvogliate all’interno del bacino dall’imponente fiume Mekong. Il flusso della corrente viene invertito. Una quantità immensa di acqua torna all’interno.

Il Tonle Sap funge così da bacino regolatore del Mekong, situato com’è poco a monte del suo delta, impedendone rovinose alluvioni nella stagione delle piogge.

 

Le periodiche periodiche inondazioni rendono i terreni molto fertili favorendo una intesa agricoltura (riso )nelle aree costiere.

 

Il lago diventa inoltre il luogo ideale di riproduzione di ogni tipo di pesce. La pesca è un’altra grande risorsa che alimenta una fiorente industria conserviera. 

Questo bacino di acqua dolce, il più grande del sud-est asiatico, contribuisce a sfamare oltre 3 milioni di persone, fornendo oltre il 60% delle proteine che alimentano l’intera popolazione cambogiana.

 

Nel 1997 è stato dichiarato dall’Unesco “riserva della biosfera”.

Preah Khan

Tempio di Preah Khan

L’attuale area dei templi di Angkor è stata la capitale dell’impero Khmer che ha esercitato il suo potere su un’area molto estesa della penisola indocinese per centinaia d’anni.

Oggi rimane uno sterminato parco archeologico, patrimonio dell’UNESCO, con centinaia (sì, proprio centinaia) di templi.

Il parco archeologico dove si trovano i templi di Angkor si trova in una grande pianura alluvionale tra il lago Tonle Sap ed i monti del Phnom Kulen, che si estendono per circa 400 chilometri quadrati.

 

Lo stato di conservazione dei templi è molto differenziato ma la magia che trasmettono, e la percezione della straordinaria civiltà che li ha prodotti, colpiscono al cuore il visitatore appena attento ad opere incredibili dell’ingegno umano.

Per una civiltà che allora come oggi era basata sulla agricoltura, con le tipiche stagioni monsoniche ricche di pioggia per metà parte dell’anno e senza piogge per la parte restante, il governo delle acque era la cosa più importante per garantire la coltura del riso e la vita delle persone.

 

Il tempio più famoso è certamente quello di Angkor Wat che unisce alla ricchezza architettonica ed artistica una soluzione idraulica incredibilmente ingegnosa pensando che è stata pensata e realizzata quasi 1000 anni fa.

 

il nome  Angkor Wat spesso viene usato per identificare l’insieme dell’area dei templi. In realtà “Wat” sta per “tempio” e quindi il suo significato è “il tempio di Angkor”.

 

Se il “Tempio di Angor” è il più famoso, ed è diventato il simbolo della Cambogia, vi sono molti altri templi la cui bellezza colpisce.

 

Uno tra quelli che mi ha colpito in modo particolarmente è quello di Preah Khan. La ricchezza delle decorazioni in bassorilievo, la brutale conquista che alcuni enormi alberi con le loro radici hanno fatto nei secoli della costruzione degli uomini, il fascino di un tempio in parte crollato sotto l’azione del tempo, impressionano.

L’aiuto casuale di un custode che mi ha guidato nella scelta delle posizioni da cui fotografare ha di sicuro contribuito a produrre gli scatti più belli.