Flower at Parco Giardino Sigurtà

Fiori, fiori e ancora fiori al Parco Sigurtà

Le foto di fiori non sono in genere molto considerate come fotografie che qualificano un fotografo. I siti di micro-stock dissuadono dall’inviarne: troppo facili da fare e ce ne sono troppe di già pubblicate.

Capita però di passare al Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio in Provincia di Verona, nel mese di aprile quando i 60 ettari di parco naturalistico diventano un festival di tulipani di tutti i colori. Da maggio partirà poi la stagione delle rose che si protrarrà fino a tutta l’estate.

Per quanto ti abbiano sempre detto quanto banale sia fotografare i fiori, non riesci a resistere e fotografi ogni aiuola, ogni angolo, ammaliato dai colori che una natura antropizzata ti trasmette.

Sì, perché di naturale inteso come “selvaggio” non c’è proprio nulla. C’è la straordinaria cultura botanica dell’uomo e una cura che seleziona di continuo nuove specie di fiori per trasmettere piacere ed emozioni.

Allora le foto diventano un riconoscimento al lavoro di chi ha creato i diversi tipi di tulipano e li ha disposti nelle aiuole del parco in modo da trasmettere sensazioni piacevoli di serenità e rilassatezza.

La molteplicità dei colori e delle forme parla da sola. Al fotografo rimane solo di darne cronaca con la giusta dose di ammirazione per il lavoro fatto dai botanici e giardinieri.

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La chiesa Hallgrímskirkja a Reykjavik, Islanda, ripresa sotto un cielo nuvoloso con una prospettiva imponente.

Islanda tra natura estrema e la capitale Reykjavik

Un Paese di contrasti: vastità e bassa densità abitativa

Immagina un Paese grande più o meno come il Nord Italia (103.000 Km² contro 120.000 Km²), ma con una densità abitativa completamente diversa. L’Islanda ha solo 3,1 abitanti per Km², contro i 231,7 del Nord Italia. In totale, l’Islanda conta circa 323.000 abitanti, dei quali 200.000 vivono nella capitale Reykjavík e nei comuni limitrofi.

Reykjavik: capitale di una natura estrema

Reykjavík, con il suo ordinato e moderno profilo urbano, rappresenta una base sicura per i viaggiatori che desiderano esplorare la selvaggia natura islandese. Anche se la capitale è solo una piccola parte di ciò che l’Islanda ha da offrire, le sue foto evocano un sentimento di ordine, pulizia e modernità, in contrasto con la natura estrema che domina il resto dell’isola.

Un Paese diventato cool: il boom del turismo

L’Islanda è diventata una meta molto popolare negli ultimi anni, con il numero di turisti che è passato rapidamente da 200.000 a 1 milione l’anno. I viaggiatori arrivano per ammirare la bellezza estrema del Paese: vulcani, cascate, geyser, lagune con iceberg, e immense distese di muschi e licheni.

La fauna islandese: un paradiso per gli amanti degli animali

Tra le principali attrazioni naturali dell’Islanda, la fauna gioca un ruolo centrale. Balene, cavalli islandesi, volpi polari e pecore libere di vagare su grandi distese sono solo alcune delle specie che popolano l’isola. Tra gli uccelli, la pulcinella di mare è diventata il simbolo più famoso dell’Islanda.

Due viaggi indimenticabili: esperienze di natura e amicizia

Le foto raccolte in questo post sono state scattate durante due dei quattro viaggi che ho fatto in Islanda, rispettivamente nel 2009 e nel 2013. Entrambi i viaggi sono stati resi possibili grazie all’amicizia e all’ospitalità di Sveinbjorn Hjalmarsson, una persona squisita che ha reso ogni esperienza indimenticabile.

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Ponte di Rialto illuminato nell'ora blu con riflessi delle luci sul Canal Grande a Venezia

Fotografare Venezia: il Ponte di Rialto e il Canal Grande nell’ora blu

La magia dell'ora blu: un momento unico per i fotografi

Prima che sorga il sole o subito dopo il tramonto, l’ora blu regala un’atmosfera magica per i fotografi. Questo breve intervallo di luce diffusa, con tonalità blu e violacee, crea un contrasto spettacolare con le luci gialle artificiali.

Come cambia l'ora blu a seconda della latitudine

L’ora blu non dura esattamente un’ora: la sua durata dipende dalla stagione e dalla latitudine. Più si è vicini all’equatore, più rapidamente si passa dalla luce al buio. Al contrario, nelle zone più a nord, questo passaggio è graduale e dura più a lungo.

Fotografare il Ponte di Rialto: l’esperienza di un fotografo a Venezia

Durante la Pasqua del 2017, ho voluto catturare l’essenza di Venezia nell’ora blu. La sera del Venerdì Santo, ho scelto il Ponte di Rialto come soggetto principale. Da Riva del Carbon, la vista è perfetta e libera, e le migliori foto sono state scattate tra le 20:17 e le 20:30.

Alba e ora blu: una sfida fotografica tra le nuvole

La mattina successiva, la sveglia è suonata presto per catturare l’ora blu all’alba, muovendomi tra il Ponte dell’Accademia e Piazza San Marco. Nonostante il cielo coperto, è stata un’esperienza fotografica arricchente, che mi ha insegnato l’importanza della pazienza e della pianificazione.

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Libri, gondola, Libreria Acqua Alta , Venezia

Libreria Acqua Alta: un viaggio tra libri e magia nel cuore di Venezia

La libreria Acqua Alta: un luogo magico e unico nel cuore di Venezia

Solo una dose di pazzia consente di fare grandi cose. Luigi Frizzo lo ha dimostrato creando la libreria Acqua Alta, situata a Venezia, in Campiello del Tintor, Calle Lunga Santa Maria Formosa, 5176.

Una delle 10 librerie più belle al mondo

La libreria Acqua Alta è stata definita dalla BBC come una delle 10 librerie più belle al mondo. È un luogo unico, esattamente come Venezia stessa. I libri, nuovi e usati, sono disposti in vasche da bagno, su una gondola e persino in una carriola.

La scala di libri e l'effetto sorpresa

I libri non più in vendita sono stati utilizzati per costruire una scala che permette di salire sul muro di cinta e ammirare il canale adiacente. Questo contribuisce a creare un effetto di spiazzamento totale per i visitatori, che si muovono in spazi angusti e affascinanti.

L'incredibile storia di Luigi Frizzo

Luigi Frizzo, l’uomo dietro questo progetto visionario, ha una vita straordinaria. Nato a Trissino, in provincia di Vicenza, ha avuto esperienze lavorative variegate: minatore, guida turistica, croupier, carrozziere, guardia forestale, libraio, e perfino lavoratore su navi da crociera. Ha viaggiato per il mondo, vivendo in luoghi come Valle d’Aosta, Germania, Australia, Nuova Zelanda e Tahiti.

Radici e apertura al mondo: la filosofia dietro la libreria

Nel 2005 Luigi Frizzo ha deciso di mettere radici a Venezia, un luogo che coniuga la sua magia con l’idea del viaggio e dell’apertura al mondo. Venezia ci insegna che non c’è conflitto tra il preservare le proprie radici e l’accogliere la diversità delle culture globali.

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Fuochi d'artificio Venezia

Festa del Redentore a Venezia

La festa del Redentore: la più amata dai veneziani

Tra le numerose celebrazioni che animano Venezia durante l’anno, la festa del Redentore occupa un posto speciale nel cuore dei veneziani. Più intima del carnevale e più sentita della regata storica, questa ricorrenza si tiene ogni anno nel fine settimana della terza domenica di luglio. Nel 2022, ad esempio, è caduta il 16 luglio.

Una tradizione tra fede e festa

La festa nasce come ringraziamento per la fine della terribile peste del 1577, che costò la vita a oltre un terzo della popolazione. Fu allora che si decise di costruire la Basilica del Redentore sull’isola della Giudecca, su progetto del Palladio. Oggi, l’elemento religioso resiste, ma a prevalere è la componente festosa, popolare, quasi dionisiaca.

Il ponte votivo: un rituale collettivo

L’inizio della festa è segnato dall’apertura del ponte votivo galleggiante che collega le Zattere alla chiesa del Redentore, lungo 333,7 metri. L’inaugurazione ufficiale avviene il sabato sera alle 19:00, alla presenza del sindaco e del Patriarca di Venezia. Il rito è antico, ma i discorsi si perdono spesso tra le voci della folla e una amplificazione non sempre efficace. È il segnale che dà il via alla vera festa.

Cene sull’acqua e in riva alla Giudecca

Le famiglie veneziane, ma anche tantissimi turisti, si organizzano per cenare all’aperto, spesso in barca nel bacino di San Marco o lungo le rive della Giudecca. Tavolate improvvisate, candele, risate e calici alzati riempiono la serata fino al gran finale: i fuochi d’artificio, che iniziano a mezzanotte.

Fotografare i fuochi del Redentore: un’impresa

Per chi, come me, cerca di fotografare i fuochi del Redentore, la vera sfida è trovare uno spazio libero e stabile per il cavalletto. Già dalle prime ore del mattino i posti migliori sono occupati: c’è chi arriva alle 11 per assicurarsi un’inquadratura perfetta sulla Chiesa della Salute o su Palazzo Ducale. Le rive della Giudecca si affollano, e tra i fotografi si consumano piccole schermaglie su centimetri di terreno.

L’attesa è parte dello spettacolo

Nell’attesa, il cielo regala spesso tramonti indimenticabili. Le nubi si tingono di arancio e rosso, riflettendosi sull’acqua e anticipando la magia che sta per cominciare. È il momento giusto per qualche scatto in controluce, per chi ama catturare la luce di Venezia nei suoi momenti più poetici.

Un gran finale di luci ed emozioni

Poi, allo scoccare della mezzanotte, tutto si ferma. Inizia lo spettacolo dei fuochi, che per oltre 40 minuti disegnano il cielo sopra la laguna con colori e figure sorprendenti. È un’esperienza che le foto possono solo in parte restituire. Per questo il mio consiglio è semplice: partecipare di persona, almeno una volta nella vita, alla festa del Redentore. Venezia saprà ricompensarvi. 

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Venezia, vista sotto un arco con panni stesi, Riva del Sette Martiri

Venezia attraverso un 50mm: scatti a tutto full-frame

Riscoprire l'uso di un obiettivo fisso: un ritorno alle origini

L’uso di un solo obiettivo per una uscita fotografica è sempre un buon esercizio. D’altra parte, per tanti anni, le macchine fotografiche avevano pellicola da 35mm e un obiettivo fisso da 50mm. Non c’erano tutte le opzioni che oggi conosciamo in termini di zoom e di obiettivi fissi di varie lunghezze focali. Questo ci ha spinto a imparare la composizione e l’inquadratura in modo più consapevole.

Perché scegliere il 50mm: la prospettiva naturale dell'occhio umano

Perché allora non riprovare l’esperienza di un unico obiettivo per tutta la giornata? In questo caso, la scelta non può che ricadere sul 50mm, ovvero su quello più vicino alla visione della scena ad occhio nudo. Questo obiettivo ha la capacità di catturare le proporzioni in modo molto simile a come le percepiamo, rendendo l’immagine spontanea e naturale.

Un'uscita fotografica a Venezia: scoprire la città con un nuovo sguardo

Con la mia Canon 5D Mark II e il Sigma 50mm ART, ho girato per Venezia in cerca di qualche vista diversa da quelle fotografate così tante volte. Venezia è un paradiso per i fotografi, con le sue calli strette, i canali e i riflessi dell’acqua che cambiano ad ogni passo. Limitarmi a un solo obiettivo mi ha permesso di concentrarmi di più su ciò che stavo osservando, obbligandomi a trovare l’inquadratura giusta senza poter variare la lunghezza focale.

Fotografia come complemento di una giornata speciale

Al solito, non si è trattato di un tour fotografico. Le foto sono state un completamento di una bella giornata passata per le calli e i campi di Venezia assieme a mia moglie. Questo ha reso l’esperienza ancora più piacevole: poter scattare qualche foto mentre passeggiavamo senza dovermi concentrare esclusivamente sulla fotografia.

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Ponte della Libertà Budapest notte ragazzi seduti

Ponti di Budapest: Ponte delle Catene e della Libertà

I principali ponti di Budapest: Catene e Libertà

Budapest è attraversata dal maestoso Danubio, che separa le due anime della città: Buda e Pest. Otto ponti uniscono le due rive, ma due in particolare meritano un’attenzione speciale: il Ponte delle Catene e il Ponte della Libertà. Ognuno racconta un frammento affascinante della storia ungherese.

Il Ponte delle Catene (Széchenyi Lánchíd)

Il primo ponte stabile sul Danubio

Il Ponte delle Catene rappresenta uno dei simboli più noti di Budapest. È stato il primo collegamento stabile fra Buda e Pest, unendo le due città già dal XIX secolo. La sua costruzione iniziò nel 1839 grazie all’iniziativa del Conte István Széchenyi, figura centrale nella storia moderna ungherese.

Progettazione e costruzione internazionale

Il progetto venne affidato all’ingegnere inglese William Tierney Clark, mentre la realizzazione fu diretta dal suo omonimo scozzese Adam Clark. Gran parte del materiale, incluso il ferro, venne trasportato direttamente dall’Inghilterra, conferendo al ponte un’impronta internazionale. La struttura si poggia su due massicci piloni alti 50 metri e si estende per 375 metri sul Danubio.

Episodi storici legati al ponte

Il Ponte delle Catene non è solo un’opera ingegneristica, ma anche teatro di eventi storici. Durante la lotta per l’indipendenza, il primo carro che lo attraversò trasportava la corona ungherese da Buda a Debrecen. In seguito, le truppe austriache tentarono di distruggere il ponte, ma Adam Clark riuscì ad evitarlo riempiendo le camere-catene di materiale esplosivo per renderlo inattaccabile.

Distruzione e ricostruzione

Durante la Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi fecero saltare il ponte. Terminata la guerra, venne ricostruito e riaperto al traffico il 20 novembre 1949. Oggi collega Roosevelt tér (oggi Széchenyi István tér) sul lato Pest con Clark Ádám tér a Buda, all’imbocco del tunnel che attraversa la collina della Fortezza (Várhegy).

Ponte delle Libertà (Szabadság híd)

Un ponte per il millenario dell’Ungheria

Il Ponte della Libertà (Szabadság híd) venne costruito in occasione delle celebrazioni per il millenario dell’Ungheria, tra il 1894 e il 1896. Il progetto tecnico fu curato da János Feketeházy e Aurel Czekelius, mentre il profilo architettonico venne definito da Virgil Nagy, professore al Politecnico.

Un simbolo imperiale e nazionale

Per l’inaugurazione, l’Imperatore Francesco Giuseppe posò personalmente l’ultimo chiodo d’argento. In origine, il ponte portava il suo nome. Lungo 333 metri e largo 20, è considerato uno dei più eleganti ponti in stile Art Nouveau in Europa.

Il turul e i simboli ungheresi

Sulle sue guglie svettano le figure del turul, il leggendario uccello mitologico ungherese simile a un’aquila, simbolo della guida divina per il popolo magiaro. Al centro dell’arco spicca invece lo stemma reale ungherese con la Santa Corona, esaltando il forte legame identitario del ponte con la storia nazionale.

Distruzione e rinascita

Come il Ponte delle Catene, anche il Ponte della Libertà venne distrutto nel 1945 durante i bombardamenti tedeschi. Tuttavia, venne ricostruito con grande rapidità e ribattezzato con il nome attuale, Ponte della Libertà, come simbolo di rinascita.

Concludendo: due icone nel cuore di Budapest

Il Ponte delle Catene e il Ponte della Libertà rappresentano molto più di semplici attraversamenti sul Danubio: sono il riflesso della storia, della cultura e delle trasformazioni che Budapest ha vissuto nei secoli. Passeggiando su questi ponti, si respira l’anima profonda della capitale ungherese.

Qui trovi un altro post che racconta la magia di Budapest: Bagni termali a Budapest.

Scopri i ponti storici di Budapest

Budapest offre alcuni dei ponti più suggestivi d'Europa, dal celebre Ponte delle Catene (Széchenyi Lánchíd) al pittoresco Ponte della Libertà. Scopri la storia, l'architettura e le curiosità di questi capolavori che collegano Buda e Pest: Ponti di Budapest: elenco completo su Wikipedia Ponte delle Catene: storia e dettagli su Wikipedia Guida ai ponti di Budapest su The Culture Trip

Dati essenziali dei ponti simbolo

📅 Costruzione: 1839-1849 (Catene), 1894-1896 (Libertà) 📏 Lunghezza; 375 m (Catene), 333 m (Libertà) 🏗 Architetti: ierney Clark / Adam Clark (Catene), Feketeházy / Nagy (Libertà) 🏰 Collegano: Buda e Pest sul Danubio

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Lago di Bled - Chiesa dell'Assunzione della Vergine

Lago di Bled: il castello, l’isola e la campana dei desideri

Il Lago di Bled è uno dei luoghi più iconici della Slovenia, conosciuto per la sua natura incantevole, il castello medievale e la famosa campana dei desideri sull’isoletta.

il lago di bled, tra natura e tradizione

Il Lago di Bled (in sloveno: Blejsko jezero; in tedesco: Veldeser See) si trova in Slovenia, a nord di Lubiana, lungo la strada che conduce verso Villach in Austria, nel cuore delle Alpi Giulie. È facilmente raggiungibile anche per chi proviene da Vienna, offrendo un piacevole itinerario panoramico.

Il lago si estende per poco più di 2 km in lunghezza e circa 1,5 km in larghezza, con una profondità massima di circa 30 metri. È circondato da montagne, foreste e colline verdi che ne fanno una meta pittoresca in ogni stagione, particolarmente apprezzata per la fotografia e le passeggiate lungo le sue rive.

il castello di bled e la vista panoramica

A nord del lago si erge il Castello di Bled, una fortezza medievale situata su una roccia a picco sull’acqua. La sua posizione offre una vista mozzafiato sull’intero specchio d'acqua e sulle montagne circostanti. Oggi il castello ospita un museo e spesso è sede di eventi culturali.

l’isoletta con la chiesa di santa maria assunta

Al centro del Lago di Bled si trova una piccola isola, dominata dalla Chiesa di Santa Maria Assunta (in sloveno: Cerkev Marijinega vnebovzetja), edificata nel XV secolo. L’isola è raggiungibile tramite le caratteristiche imbarcazioni a remi chiamate pletna.

la leggenda della campana dei desideri

All’interno della chiesa si trova la celebre campana dei desideri. Secondo la tradizione, chiunque la suoni vedrà esauditi i propri desideri. Questa leggenda, insieme al suggestivo paesaggio, rende l’isola una meta molto amata dai visitatori e spesso scelta anche per cerimonie e matrimoni.

approfondisci il lago di bled

Veduta panoramica del Lago di Bled con l’isola e il castello
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