In nessun’altra parte di Londra la storia sociale, le migrazioni e le trasformazioni urbane si leggono con tanta chiarezza come nei muri di Shoreditch e Brick Lane. Fotografarli, anche senza conoscere in anticipo ciò che si vedrà, è un modo per entrare in contatto con una città che cambia in modo visibile e viscerale.
Non si tratta solo di street art. Si tratta di identità che si scrive sui muri, e che ogni artista interpreta, sfida, distrugge e ricrea. Si tratta di luoghi feriti e rinati, popolati oggi da hipster, ieri da operai, e prima ancora da migranti e rifugiati.
Quello che segue è un percorso per immagini, ma anche un viaggio nella memoria e nel presente di un quartiere che non smette di sorprendere
Shoreditch: la rigenerazione e l’estetica urbana
C’era un tempo in cui Shoreditch era un’area industriale e dimenticata, ai margini del centro. Magazzini, ferro, birre e operai. Poi la guerra, il degrado, l’abbandono. E infine, l’inizio di qualcosa di nuovo.
Negli anni ’90, quando gli affitti nel centro di Londra diventano insostenibili, artisti e creativi cercano spazi altrove. Li trovano qui, tra muri sbrecciati e vicoli deserti. E cominciano a riscrivere la mappa della città: con murales, con installazioni, con idee.
La street art diventa linguaggio collettivo, e non più solo atto vandalico. Nascono luoghi come il Village Underground, dove i graffiti convivono con i coworking e la musica elettronica. E intorno si moltiplicano gli interventi: provocatori, colorati, effimeri.
Uno degli artisti più iconici è Steve Powers (ESPO) con il suo Let’s Adore and Endure Each Other. Ma anche Mr Cenz, che trasfigura volti femminili in spirali psichedeliche. O ancora Otto Schade, con le sue creature formate da fasce intrecciate, come se anche i corpi avessero bisogno di essere ricostruiti.
Shoreditch è oggi un laboratorio visivo, dove le tensioni tra gentrificazione e ribellione si fanno colore. Fotografare qui è cercare di fermare qualcosa che, per natura, non vuole restare fermo.
Come arrivare a Shoreditch:
Dal centro di Londra puoi raggiungere Shoreditch in circa 15 minuti.
- Metropolitana: Northern Line fino a Old Street, poi 10 minuti a piedi.
- Overground: fermata Shoreditch High Street (direttamente nel cuore del quartiere).
Brick Lane: migrazioni, resistenza e memoria visiva
Più a sud, Brick Lane ha un’identità più antica e stratificata. Prende il nome dai mattoni che qui si producevano nel XVII secolo. Ma è nei secoli successivi che si carica di significati sociali: prima gli ugonotti francesi, poi gli ebrei dell’Est Europa, infine i bengalesi del Bangladesh.
È una strada di passaggio e di radicamento, dove chi arriva lascia un segno, e spesso anche un murale.
Negli anni ’70-’80 è zona povera, emarginata, ma viva. Gli artisti la abitano insieme alle famiglie migranti. E la street art qui assume una funzione diversa: non solo creativa, ma politica, sociale, identitaria.
Artisti come ROA, con i suoi animali monumentali, entrano in dialogo con la comunità locale. Le sue gru, aironi o topi non sono solo animali: sono simboli etnici e spirituali, letti con sguardo nuovo da chi quei muri li abita ogni giorno.
Poi ci sono Jimmy C, con i suoi ritratti puntinisti, Zabou, con le icone del cinema pop, e Elle, con rappresentazioni di maternità e corpi femminili forti e quotidiani. Ogni artista lascia qualcosa, ma sa che la sua opera potrà essere coperta, modificata, inglobata in un processo collettivo e fluido.
A Brick Lane si respira un’energia fatta di resistenza e appartenenza, anche quando l’arte viene strumentalizzata da campagne pubblicitarie o marchi globali. Perché chi passa, chi fotografa, chi osserva, può ancora leggere sotto il colore le tracce delle storie vissute.
Come arrivare a Brick Lane:
- Metropolitana: Central Line fino a Liverpool Street, poi 10-15 minuti a piedi.
- Overground: fermata Shoreditch High Street, da lì sono pochi minuti a piedi.
Per esplorare più a fondo:
- Street Art London: sito aggiornato su artisti e opere attuali.
- Alternative London Tours: tour guidati di Shoreditch e Brick Lane.
Un museo a cielo aperto
I murales che ho fotografato — alcuni celebri, altri nascosti, tutti effimeri — sono parte di questa narrazione. Non li ho cercati. Li ho trovati. Solo dopo ho scoperto i nomi, le storie, i contrasti dietro quei colori. Le foto pubblicate sono solo una parte di quelle scattate.
Ogni immagine è accompagnata da didascalie che ne riportano autore e titolo, quando noti. Ma più ancora che fissare nomi, mi interessava sentire l’atmosfera che questi muri restituivano: il loro essere vivi, temporanei, mutevoli.
Mappa dei luoghi da non perdere
Per chi vuole esplorare Shoreditch e Brick Lane in autonomia, ecco una mappa con alcuni dei punti chiave dove ammirare la street art più iconica e scoprire angoli meno noti.