Fotografare Matera: viaggio nei Sassi e nella sua storia

Introduzione: un viaggio nel cuore di Matera

La prima volta che ho visto Matera, ho avuto la sensazione di trovarmi in un luogo sospeso nel tempo. Camminare tra i suoi vicoli di pietra, osservare la luce dorata del tramonto riflettersi sulle case scavate nella roccia e ascoltare il silenzio che avvolge la città è un’esperienza che lascia il segno. Matera non è solo uno dei luoghi più antichi d’Italia, ma anche un paradiso per i fotografi, grazie ai suoi contrasti di luce, alle architetture rupestri e ai panorami mozzafiato.

I Sassi di Matera: uno scenario unico per la fotografia

Patrimonio dell’UNESCO dal 1993, i Sassi di Matera rappresentano un esempio straordinario di insediamento umano scavato nella roccia. I Sassi si dividono in due rioni principali: il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.

  • Sasso Caveoso: Qui il paesaggio sembra rimasto immutato nei secoli, con le case-grotta che si affacciano su stradine lastricate e scalinate ripide.
  • Sasso Barisano: Meno arcaico, ma altrettanto affascinante, caratterizzato da edifici ristrutturati e botteghe artigianali.

Dal punto di vista fotografico, Matera offre infinite opportunità. Ho scattato immagini all’alba, quando la luce morbida accarezza le pietre, e al tramonto, quando l’oro del sole tinge le case di calde sfumature. I contrasti tra le ombre nette e le superfici scabre della pietra creano composizioni uniche.

Curiosità storiche: tra passato e leggenda

Matera ha una storia che si perde nella notte dei tempi. Abitata fin dal Paleolitico, la città ha visto passare popolazioni diverse, ognuna delle quali ha lasciato un segno nel suo tessuto urbano. Un aneddoto interessante riguarda il soprannome “città dei Sassi”, che deriva proprio dalla particolare conformazione delle abitazioni scavate nella roccia calcarea.

Uno degli edifici più affascinanti è la Chiesa di San Pietro Caveoso, che si erge su una scogliera a strapiombo sulla Gravina di Matera. Questo luogo non solo è un punto di riferimento storico, ma anche un soggetto perfetto per scatti evocativi.

Matera e il cinema: un set naturale

Matera è stata spesso scelta come location per film famosi, tra cui La Passione di Cristo di Mel Gibson e No Time to Die, l’ultimo film di James Bond. La sua atmosfera senza tempo la rende perfetta per raccontare storie ambientate in epoche diverse.

Sapori materani: un viaggio nel gusto

La mia visita non sarebbe stata completa senza esplorare la cucina locale. Tra i piatti tipici da provare consiglio:

  • Pane di Matera IGP: Crosta croccante, mollica soffice e un profumo inconfondibile.
  • Pecorino di Filiano DOP: Un formaggio stagionato dal sapore intenso.
  • Cialledda fredda: Un piatto contadino a base di pane raffermo, cipolla, pomodori e olio extravergine d’oliva.
  • Orecchiette con le cime di rapa: Un classico della cucina lucana.

Consigli fotografici per visitare Matera

Se ami la fotografia e vuoi catturare al meglio Matera, ecco alcuni suggerimenti:

  • Orari migliori: L’alba e il tramonto regalano luci morbide e ombre suggestive.
  • Attrezzatura: Un grandangolo è perfetto per inquadrare i vicoli stretti, mentre un teleobiettivo aiuta a isolare dettagli architettonici.
  • Punti panoramici: La terrazza di Piazza Duomo e il Belvedere di Murgia Timone offrono viste spettacolari sui Sassi.

Conclusione e call-to-action

Matera è una città che incanta e sorprende. Se non l’hai ancora visitata, ti consiglio di inserirla nella tua lista di destinazioni. Se invece ci sei stato, condividi nei commenti la tua esperienza!

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Dettaglio delle statue scolpite nel tempio di Abu Simbel.

Abu Simbel: un viaggio nel tempo tra storia, potenza e salvaguardia

La magia di Abu Simbel: un viaggio tra storia e deserto

Visitare Abu Simbel è un’esperienza unica, un tuffo nel passato che racconta la grandezza dell’antico Egitto. Durante la mia crociera sul Nilo, ho avuto l’opportunità di esplorare questi straordinari templi, affrontando una sveglia alle 3:30 del mattino e un viaggio di 3,5 ore nel deserto partendo da Aswan. Il tragitto, pur faticoso, è stato ripagato dalla vista mozzafiato del sole che sorge tra le dune del Sahara.

I templi di Abu Simbel: un messaggio di potenza

Costruiti per volontà di Ramses II nel XIII secolo a.C., i templi di Abu Simbel non erano solo luoghi di culto, ma un simbolo di forza e dominio. Situati strategicamente al confine meridionale dell’antico Egitto, dove iniziava il territorio nubiano, avevano il compito di intimidire chiunque si avvicinasse al regno dei faraoni. Il tempio maggiore, dedicato a Ramses II e agli dèi Amon, Ra e Ptah, mostra quattro imponenti statue del faraone seduto, mentre il tempio minore, dedicato a Nefertari, sua moglie, celebra la figura femminile con un’iconografia rara nell’arte egizia.

I rilievi e la simbologia dei templi

L’interno dei templi è un capolavoro di arte e simbologia. Tra le scene scolpite, spiccano:

  • La Battaglia di Qadesh, dove Ramses II viene raffigurato vittorioso sui nemici ittiti.
  • Processioni di divinità e sacerdoti, simbolo del legame tra il faraone e il mondo divino.
  • Geroglifici e iscrizioni che glorificano Ramses II, rafforzando il suo ruolo di sovrano scelto dagli dèi.

Purtroppo, scattare foto all’interno si è rivelato difficile a causa della scarsa illuminazione e della presenza di molti turisti.

Il salvataggio di Abu Simbel: un’impresa ingegneristica straordinaria

Negli anni ’60, la costruzione della Diga di Aswan e la conseguente formazione del Lago Nasser minacciavano di sommergere Abu Simbel. Grazie a un’eccezionale impresa internazionale, guidata dall’UNESCO, i templi vennero smontati, spostati e ricostruiti 65 metri più in alto e 200 metri più indietro.

Il contributo italiano e il ruolo dei marmisti di Chiampo

Un dettaglio spesso poco noto riguarda il contributo italiano a questa impresa. Un ruolo fondamentale fu svolto dai marmisti di Chiampo (VI), esperti nella lavorazione della pietra, i quali garantirono il taglio preciso dei blocchi che permise di ricostruire il complesso con una precisione millimetrica. Un’eredità di sapienza artigiana italiana che ancora oggi ammiriamo in questa meraviglia dell’umanità.

Abu Simbel oggi: una meta imperdibile

Oggi, Abu Simbel è una delle destinazioni più visitate dell’Egitto e offre spettacoli di luce e suoni serali che rendono l’esperienza ancora più suggestiva. La visita ai templi è un’immersione nella grandezza di un’epoca che continua a stupire per la sua ingegnosità e il suo messaggio di eternità.

Consigli per la visita

  • Partire presto: la strada da Aswan è lunga e il caldo può essere intenso.
  • Portare acqua e occhiali da sole: il sole nel deserto è implacabile.
  • Godersi il panorama all’alba: uno dei momenti più magici del viaggio.
  • Visitare sia il tempio maggiore che il minore: entrambi offrono dettagli unici.

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